Consapevolezza di sé e capacità razionali sono i tratti principali di chi possiede un’intelligenza emotiva. Coloro che possiedono tale “dote”, se così può essere definita, sono più inclini al riconoscere, comprendere e gestire le emozioni sia proprie che altrui. Proprio su queste ultime capacità si basa il concetto di leadership naturale, punto focale del successo professionale sia di chi lavora in team sia, intesa come capacità di non perdere il controllo e di sapersi organizzare, di chi è imprenditore e freelance.
Ecco i 10 comportamenti che assume chi possiede un’intelligenza emotiva:
La perfezione è d’intralcio
La ricerca della perfezione è sinonimo di creazione di aspettative che spesso impediscono di prendere iniziative con tempestività. Sapere quando seguire e far seguire al proprio team il “carpe diem” e nell’eventualità correggere errori in itinere, rende un leader scaltro e un gruppo unito.
Giusto equilibrio tra vita e lavoro
Sapersi ascoltare e sapere quando “disconnettersi” dal lavoro per dedicarsi a se stessi è sinonimo di equilibrio e incrementa la rendita.
Accogliere il cambiamento
Parola d’ordine: dinamicità. Chi è dotato di intelligenza emotiva accetta il cambiamento con freddezza se improvviso e con propositività se evolutivo.
La capacità di concentrarsi
L’intelligenza emotiva fa si che colui che la posside riesca a non farsi distrarre né da suoi pensieri né da chi gli sta intorno
Empatia verso gli altri
Apertura, interesse e curiosità nei confronti degli altri è uno dei prinicpali valori aggiunti delle persone emotivamente intelligenti
Punti di forza e debolezza
Si tratta di identificare e prendere coscienza dei proprio limiti e delle proprie capacità in modo da non essere vittime né di insicurezze né di eccessiva convinzione di sé e dare sempre il meglio in ogni situazione.
Motivare se stessi
Non arrendersi di fronte alle difficoltà ed essere in grado di autosupportarsi.
Lo sguardo al futuro
Chi rimane ancorato al passato non da spazio all’evoluzione. Chi è dotato di intelligenza emotiva vede sempre nel futuro un’opportunità.
Il bicchiere mezzo pieno
Piangersi addosso non serve a nulla, dagli errori si impara sempre qualcosa motivo per il quale chi è emotivamente intelligente guarda le difficoltà come uno stimolo in più per andare avanti.
Mettere i giusti paletti
Sapere quando dire “no “e quando rinunciare a qualcosa permette di poter dedicare la dovuta attenzione a ciò che si sta facendo e di non inciampare in insuccessi.
Fonte: Eventreporter.it